Alghe Verdi PARTE 2

Come eliminare le Alghe Verdi Filamentose in acquario dolce tropicale.

A cura di Massimo Iannella

Il problema delle alghe verdi in acquario dolce

Il Ferro come fattore limitante per la crescita delle alghe

Il Ferro (Fe) rappresenta uno dei fattori limitanti per lo sviluppo delle alghe verdi (Diana L. Walstad - Ecologia dell'acquario di piante) e di contro ne favorisce notevolmente la crescita. Concentrazioni di Fe anche solo di 0,2ppm, in un acquario gestito male, favoriscono la formazione di alghe soprattutto in una situazione dove le piante sono in arresto vegetativo o crescono lentamente. 

Quando nel nostro acquario iniziamo a vedere formazione di alghe verdi filamentose, la prima cosa da fare è sospendere o ridurre notevolmente la fertilizzazione a base di Fe anche se assistiamo ad una crescita regolare delle piante. Ridurre la somministrazione di Ferro spesso diventa difficile perchè la maggior parte dei fertilizzanti per acquario includono già questo micro-elemento e solo pochi lo forniscono come prodotto separato dalla fertilizzazione di base.

In questi casi, visto che il Fe contenuto nel fertilizzante di micro-elementi e K oppure in fertilizzanti con micro e macro-elementi è in concentrazioni molto ridotte, bisogna intervenire maggiormente sui tre fattori chiave quali Luce, CO2 ed Azoto. Per far questo, nel caso di dover ridurre Azoto e Fe, si abbassa la quantità del fertilizzante somministrato (di circa il 50%) e si attende una regressione/blocco delle alghe. Mai utilizzare prodotti a base di Ferro destinati all'agricoltura (ad es. Compo per fiori) e mai sovrapporre la somministrazione di ulteriore Fe su una fertilizzazione di base che già lo contiene. 

La problematica di eccesso di Fe in acquario deriva maggiormente dall'utilizzo di fertilizzanti che prevedono la sua integrazione separata dagli altri micro e macro-elementi. L'integrazione di Fe in acquario è preferibile per via radicale attraverso sticks, tabs, bottoms o similari, perchè l'elemento resta a disposizione per le piante a lungo senza aumentare la sua concentrazione in colonna diventando così indisponibile per le alghe. Molti appassionati si trovano spesso a dover combattere con le alghe verdi filamentose soprattutto in acquari con piante rosse e colorate. Questo accade perchè si tende ad aumentare notevolmente la concentrazione di Fe (anche 2ppm!!!) credendo erroneamente di intensificare la colorazione rossa di determinate specie di piante acquatiche aggiungendo fertilizzanti a base di Fe legati da molteplici chelanti di varia natura (con i rispettivi costi). 

In realtà il Fe aumenta la colorazione, ma in particolare quella Verde e non le tonalità del Rosso che invece diventano più marcate con un'alta intensità luminosa (>80lm/lt) e spettro della luce utilizzato (toni caldi <8000K). Per concludere, in un acquario dove i fattori/elementi sono equilibrati fra loro, la concentrazione di Fe tra 0,2ppm e 0,5ppm è adatta per tutte le piante acquatiche conosciute.

I micro-elementi ed il Potassio non favoriscono mai le alghe verdi

I micro-elementi più importanti di cui necessitano le piante per crescere sono il Rame (Cu), Ferro (Fe), Zinco (Zn), Calcio (Ca), Magnesio (Mg), Manganese (Mn), Boro (B), Molibdeno (Mo) ed il Potassio (K - come macro-elemento). Ad esclusione del Fe ed esattamente al contrario di come molti credono, i micro-elementi in eccesso ed il Potassio NON favoriscono MAI la formazione di alghe verdi filamentose ed alghe in genere nei nostri acquari. I loro eccessi/carenze rappresentano invece una causa indiretta che porta al mancato assorbimento di altri nutrienti (Azoto e Fosforo) o inibizione per quanto riguarda la disponibilità di altri. E' per questi motivi che diventa necessario gestire l'acquario attraverso una fertilizzazione bilanciata senza affidarsi a soluzioni fai da te come ad es. il PMDD. 

I micro-elementi non rappresentano un problema diretto che causa la formazione di alghe ma sicuramente la loro carenza, più pericolosa rispetto ad un eccesso, può causare seri problemi algali in quanto le piante in questa situazione deficitaria non richiedono più i macro-elementi (N e P) necessari per la loro crescita  che pian piano si accumulano in vasca rendendosi disponibili per le alghe. Per fare un esempio pratico: il Calcio ed il Boro sono micro-elementi che costituiscono le membrane cellulari e quindi responsabili della "costruzione" delle cellule meristematiche apicali. Quando uno dei due è carente la crescita degli apici gemmari si blocca e molte piante manifestano questo problema accartocciando gli apici o, in uno stato avanzato di carenza minerale, mostrando chiari segni di degenerazione degli stessi sotto forma di necrosi apicali. In questa situazione le piante arrestano la propria crescita e non hanno più aspettative verso i macro-elementi che ci interessano quali ad es. Azoto e Fosforo ma non solo. 

Nel momento del blocco vegetativo le piante sono "ferme" e l'assorbimento dei nutrienti è notevolmente ridotto lasciando in colonna e sul fondo tutto il fertilizzante che stiamo continuando a somministrare a completa disposizione delle alghe. E' in questo preciso momento che le antagoniste prendono il sopravvento ed iniziano a proliferare velocemente poiché non hanno più competitors verso i nutrienti come le piante. 

Far ripartire la crescita delle piante così diventa difficile e bisogna essere davvero molto esperti per comprendere l'origine di questa carenza iniziale di Calcio o Boro ed intervenire di conseguenza per far "ripartire" lo sviluppo della massa vegetale. Operare a tentativi, magari somministrando più Azoto e Fosforo o intervenire sulla Luce o CO2 credendo di stimolare la crescita, il più delle volte genera ulteriori problemi a cascata che permettono alle alghe di prendere il sopravvento senza averne più controllo.

Ho fatto solo un esempio per far capire quanto può essere importante e subdola una carenza minerale di micro-elementi come il Ca ed il B, ma se ne potrebbero fare tanti altri che dimostrano in maniera inequivocabile come i micro-elementi non causano problemi di alghe quando sono in eccesso al contrario invece di quando sono in carenza.

Le spore delle alghe verdi - un problema sottovalutato

Le alghe in genere si possono riprodurre in vari modi ma quelli che ci interessano maggiormente sono per frammentazione e produzione di spore. La prima modalità, già comprensibile dalla parola stessa, è quella in cui le i filamenti delle alghe verdi si spezzano (per azione meccanica diretta oppure indiretta per il loro ciclo biologico) ed utilizzando il veicolo "acqua" si diffondono velocemente in acquario (zoospore). Per questo è davvero importante NON rimuovere mai le alghe (in particolare le BBA) utilizzando spazzole rigide in metallo o simili per "strofinarle" dagli arredi perchè in questo modo si infesta velocemente l'acquario. 

E' bene invece, ove possibile, effettuare delle asportazioni utilizzando dei legnetti molto lunghi (ad es. quelli degli spiedini) cercando di avvolgerle tirandole via. Per facilitare l'operazione si può anche ancorare con del nastro isolante uno spazzolino da denti usato alla parte terminale del legnetto per avere così una superficie più "aggrappante" da parte delle setole che riescono ad intrappolare, senza alcun scivolamento, i lunghi filamenti delle alghe verdi. Perdere il controllo su una massa algale importante, vuol dire permettere un'altissima produzione di spore che germinando velocemente mettono l'acquario in una situazione davvero critica in cui nessun intervento successivo potrà essere risolutivo. 

E' per questi motivi che alle prime comparse di alghe verdi bisogna subito intervenire togliendole con metodi diretti (avvolgimento dei filamenti, asportazione manuale, etc.) e con metodi indiretti effettuando una lotta costante e quotidiana per agire sia sulle cause che contemporaneamente sugli effetti. 

La produzione di spore rappresenta il vero problema delle alghe verdi, che in una fase di sviluppo troppo avanzata, ci portando ad intervenire necessariamente ed esclusivamente con prodotti chimici antialghe (ad es. Protalon 707) perchè ogni azione da parte del coltivatore non produce più alcun effetto. Effettuato il trattamento sull'effetto, è di fondamentale importanza ripartire con il piede giusto e gradualità in modo da comprendere soprattutto le cause che hanno generato il problema per evitare "ricadute". 

Un altro metodo per limitare ed uccidere le spore è utilizzare una lampada UV, che collegata sul filtro, riesce ad inibirle molto soprattutto nei casi in cui l'acqua dell'acquario è molto limpida. Cambi d'acqua corposi fanno più danni che altro, le spore si riducono ma si tende a portare l'acquario verso uno repentino squilibrio generale e le alghe continuano a svilupparsi in quanto le piante sono costrette ad affrontare variazioni di parametri troppo ampie in tempi brevi.

Allelopatia

Ci sono alcuni studi (Diana L. Walstad - Ecologia dell'acquario di piante) condotti su specie di alghe che però non sono di grande aiuto per quelle che maggiormente interessano i nostri acquari. In linea generale però si può affermare che la produzione di allelochimici, da parte delle antagoniste, è conosciuta e rappresenta un grande problema in particolar modo negli ambienti "chiusi" dove le naturali condizioni ambientali mancano e non abbiamo così "tamponi" biologici che bilanciano il sistema. 

I cosiddetti metaboliti secondari (compresi gli allelochimici) rappresentano una vasta gamma di messaggeri chimici prodotti dalle piante e dalle alghe che regolano la competizione sia tra individui della stessa specie che fra specie diverse, mettendo in essere "armi" di difesa o risposta agli stimoli esterni per preservare da una parte l'integrità dell'individuo e dall'altra per garantire la continuazione della specie anche attraverso la possibilità di accaparrarsi in qualsiasi modo la maggior parte delle risorse disponibili. 

In una situazione dove le alghe hanno invaso totalmente l'acquario la produzione di queste sostanze è rilevante tanto da inibire la crescita delle piante che, anche nel caso in cui siano state ripristinate tutte le condizioni favorevoli per la loro crescita, si arrestano mostrando un blocco vegetativo apparentemente inspiegabile. Fare dei cambi d'acqua e limitare soprattutto la diffusione algale contenendone lo sviluppo attraverso interventi manuali di asportazione quotidiana, limitano di molto la formazione degli allelochimici evitando anche un pericoloso accumulo in vasca molto difficile da smaltire successivamente.

Lasciare la vasca al buio per eliminare le alghe verdi

Questa pratica, molto diffusa tra gli appassionati, spesso è una scelta che non sempre porta al risultato sperato. Sospendere temporaneamente uno dei fattori chiave che determina la crescita delle piante, vuol dire portale ad un blocco vegetativo con conseguente accumulo in vasca dei nutrienti non più assorbiti. In questa situazione sia le alghe che le piante rallentano o arrestano il loro sviluppo e, nel momento che si riaccendono le lampade, le prime riprenderanno molto velocemente la crescita infestando l'acquario più di prima proprio perchè trovano a disposizione molti nutrienti. 

Ridurre l'illuminazione o sospenderla (nei casi più gravi) è una soluzione che può essere adottata solo se le piante stanno crescendo molto, si fertilizza regolarmente con macro e microelementi e si fornisce CO2 >20ppm, e quando tutte le azioni specificate nel capitolo "Presenza di alghe verdi filamentose e piante acquatiche che crescono veloci" non hanno dato esito positivo. Azioni: la sospensione della luce va eseguita dopo aver tolto manualmente la maggior parte delle alghe possibili ed interrotta la fertilizzazione con Azoto, Fosforo, Ferro (ove possibile) e CO2 avendo cura di coprire i vetri dell'acquario con un panno nero.

La durata della sospensione della luce è molto variabile ma indicativamente dopo 3 giorni le alghe, completamente al buio, iniziano a regredire arrestando la crescita e perdendo la colorazione verde. Trascorsi questi giorni si riaccende la luce e, se abbiamo notato una evidente riduzione/regressione delle alghe con cambio del loro colore, allora vuol dire che la luce era troppo intensa e in riaccensione dopo il periodo di buio, va ridotta di almeno il 30%. 

Dopo 7-10gg Si riparte anche con l'introduzione graduale di Azoto e Fosforo (metà dosaggio) solo se visibile una reale regressione o arresto vegetativo delle alghe in modo da assecondare di pari passo la crescita delle piante senza mai esagerare. E' in questa fase che bisogna essere abili nel "capire" le piante ed osservare attentamente la crescita degli eventuali filamenti delle alghe verdi facendo leva sui vari fattori per portare il sistema ad un equilibrio ed evitare una nuova infestazione di alghe. I periodi di buio nella maggior parte dei casi non servono a nulla e devono essere fatti a distanza di almeno 60gg l'uno dall'altro in modo da far riprendere alle piante un normale ed efficiente processo fotosintetico sviluppando una così massa vegetale che supporta e fa da tampone ad interventi errati come ad es. eccessi di fertilizzazione, troppo mangime, deiezioni di pesci, etc..

Mangime e Pesci stimolano la formazione di alghe verdi

Come già detto in precedenza, quando in acquario si sviluppano alghe verdi a "pelliccia" la causa principale è da ricercare nella somministrazione di troppo mangime e/o numerosa presenza di pesci in acquario sovraffollato. Questa condizione permette anche la formazione di alghe verdi filamentose, alghe BBA - Alghe nere a pennello ed altre alghe che hanno a disposizione molti nutrienti, soprattutto macroelementi, che derivano da una continua produzione di sostanza organica. 

L'errore più frequente che fa abbandonare il nostro hobby a tanti principianti è l'introduzione di pesci quando l'acquario è troppo giovane o di nuovo allestimento, o quando il sistema non è stabile e non riesce a tamponare la presenza dei pinnuti (sostanza organica derivante da mangime, deiezioni, filtrazione fisica/biologica non sufficiente, etc.) a causa di una massa vegetale scarsa e fattori/elementi sproporzionati come ad es. presenza di substrato fertilizzato, luce intensa, eccessiva fertilizzazione, etc.. 

Ciò determina uno sviluppo algale incontrollato che genera una serie di reazioni "a catena" molto difficili da gestire perchè portano l'acquario ad un totale squilibrio dove le varie specie di alghe lo infestano così pesantemente che vanno anche in competizione fra loro. Spesso gli appassionati pur di non perdere i pesci (per ovvie ragioni) e privi di qualsiasi criterio di gestione, continuano a somministrare mangime in quantità nonostante le alghe ormai hanno preso il sopravvento innescando un processo totalmente irreversibile. 

Anche il sovraffollamento di pesci genera ben presto molti problemi algali e bisognerebbe evitare la loro introduzione senza conoscere esattamente le necessità di crescita, i parametri migliori dell'acqua in cui sopravvivono, il volume d'acqua di cui ogni animale ha bisogno per vivere, etc.. 

Problema che si verifica maggiormente in acquari con tanti pesci dove si tende generalmente a sottovalutare  l'aspetto "piante", come fondamentale tampone verso le alghe, preferendo ad es. l'introduzione di specie vegetali a crescita lenta come Anubias, Microsorum, Cryptocoryne, etc., magari anche ancorate su legni e rocce scelte esclusivamente per un fattore estetico, che non contribuiscono in alcun modo a contrastare le alghe.

Il problema della Fertilizzazione con dosaggio settimanale

Nel caso di formazione di alghe verdi filamentose in acquario è di particolare importanza gestire la fertilizzazione settimanale diversamente. I fertilizzanti liquidi adatti a questo scopo descritti in etichetta ad es. con il termine "a lenta cessione" o formulati con all'interno più chelanti presenti, non vanno assolutamente più somministrati in un'unica soluzione ma erogati quotidianamente riducendone anche la quantità (vedi il paragrafo "Come agire quando si utilizzando fertilizzanti completi "All in One") e suddividendo il dosaggio totale stabilito per 7 giorni in modo da stabilire il giusto quantitativo da erogare ogni giorno. 

Quando è presente una formazione di alghe verdi, lasciare in colonna una grande quantità di fertilizzanti è molto pericoloso perchè i nutrienti in abbondanza oltre a favorire la crescita delle piante fanno sviluppare ancora di più le alghe già presenti. 

In caso di blocco vegetativo delle piante, dovuto a vari motivi, i fertilizzanti che vengono somministrati in un unico dosaggio settimanale si accumulano in colonna in grandi quantità e si possono smaltire soltanto effettuando corposi cambi d'acqua.

Valutazione dello stato dell'acquario prima degli interventi

L'osservazione quotidiana dell'acquario e quindi lo sviluppo delle piante diventa uno dei fattori chiave per comprendere l'evoluzione del sistema e di conseguenza gli interventi da adottare.Il primo aspetto da considerare, quando siamo in presenza di alghe verdi filamentose, è quello di osservare una crescita visibile delle piante oppure no. Nell'arco di una settimana le specie vegetali più diffuse come ad es. Alternanthera, Rotala, Egeria, Bacopa, Hygrophila, Vallisneria, Echinodorus, Micranthemum callitrichoides, M. tweedei (Monte Carlo), M. glomeratum (ex M. micranthemoides), Ludwigia, Limnophila, Lysimachia, Hydrocotyle e in generale tutte quelle sopraelencate nei paragrafi precedenti, devono mostrare una crescita sana e rigogliosa con incrementi visibili in altezza giorno dopo giorno. 

Per darci un'idea, in una condizione ottimale dell'acquario (acquario tipo: KH 0-3, GH 8-12, pH 6.00-7.00, CO2 20ppm attraverso bombola e diffusore, NO3 20ppm, PO4 0,2-1ppm, K 10-20ppm, Fe 0,1-0,2ppm, illuminazione 60-80lm/lt) una specie come Heteranthera zosterifolia mostrerà incrementi di almeno un centimetro al giorno, lo stesso accade per specie come Limnophila, Rotala etc., ed ancor di più per Shinnersia rivularis che manifesta aumento di massa anche di 5cm al giorno. 

Al contrario, in caso di rallentamento della crescita o sviluppo anomalo con apici distorti, foglie ricurve e poco colorate, allora la valutazione da fare è ben diversa. Tutti gli interventi per combattere e/o prevenire la formazione di alghe verdi filamentose devono essere stabiliti in base a queste due osservazioni:

  • Presenza di alghe verdi filamentose e piante acquatiche che crescono veloci

  • Presenza di alghe verdi filamentose e piante acquatiche che non crescono

Presenza di alghe verdi filamentose e piante acquatiche che crescono veloci

-Interventi: in questa condizione la soluzione del problema è abbastanza semplice. E' chiaro che una crescita veloce delle piante ed una costante formazione di alghe verdi è determinata da nutrienti in eccesso. Effettuare soltanto test dell'acqua non è sufficiente perchè i rilevamenti non sono sempre affidabili e non identificano precisi elementi minerali e/o fattori imputati che ci interessano. E' necessario fare sempre una valutazione generale soprattutto "visiva" prendendo dei riferimenti specifici come ad es. l'osservazione quotidiana di una pianta acquatica a crescita veloce e capire le sue dinamiche nel corso del tempo, piuttosto che il pearling alla IV-V ora di luce, la colorazione delle foglie, etc.. 

Fare dei test generici è invece utile per avere un riscontro indicativo degli interventi di correzione che si attuano considerando sempre che le risposte dell'acquario sono lente e comportano un'analisi costante e precisa non alla portata di tutti e soprattutto dell'appassionato che si vuole semplicemente divertire.  

E' per questo che bisogna sempre iniziare con il piede giusto già dalle prime fasi di allestimento e nella scelta oculata sia della tecnica (luci, filtri, fondi, etc.) che delle piante. Per limitare l'apporto di nutrienti si deve intervenire sulla fertilizzazione che in questa situazione di infestazione algale va subito dimezzata o addirittura interrotta per quanto riguarda gli elementi di Azoto e Fosforo, mantenendo invece la somministrazione di microelementi e K (Potassio) cercando altresì di sospendere o limitare ove possibile l'introduzione di Fe (Ferro). 

Quando le piante crescono velocemente è segno che tutti i parametri sono favorevoli e gli elementi chiave della crescita soddisfano le loro esigenze. Negli acquari dove ci sono pesci, la formazione algale è dovuta per il 99% dei casi alle loro deiezioni, alla esagerata somministrazione di mangime ed al numero elevato di pinnuti presenti (sia come numero che come specie/taglia) in rapporto al volume d'acqua. 

La formazione di alghe verdi a "pelliccia" è caratteristica di acquari con molti pesci e dove il mangime somministrato non viene del tutto mangiato ma giace sul fondo aumentando così il carico organico e favorendo la formazione anche di alghe BBA - Alghe nere a pennello.

In un acquario in cui le piante crescono veloci e si manifesta una formazione di alghe verdi filamentose, bisogna fare molta attenzione ad abbassare fattori chiave come Luce e Carbonio (CO2) ma operare maggiormente sulla riduzione di Azoto come NO3 (Nitrato), ma anche come NH4 (Ammonio) e peggio ancora come Urea. Indipendentemente dai valori dei test ottenuti, la sospensione/riduzione di Azoto è fondamentale per ottenere subito un risultato visibile (regressione algale o blocco vegetativo delle stesse).

-Come agire quando si utilizzando fertilizzanti completi "All in One": nei casi in cui si utilizzano fertilizzanti cosiddetti "All in One", cioè prodotti che comprendono micro+macro elementi, operare sui singoli fattori (N, P e Fe) diventa impossibile. 

Con l'utilizzo di questi fertilizzanti è necessario da subito ridurre la loro somministrazione del 50% ed intervenire limitando sensibilmente i fattori chiave quali Luce-Carbonio per avere un migliore rapporto con i micronutrienti. 

E' un errore ridurre soltanto Carbonio e Luce lasciando la fertilizzazione All in One invariata, perchè le piante andranno incontro ad un arresto vegetativo causato dalla diminuzione di due fondamentali fattori di crescita, di conseguenza l'assorbimento dei nutrienti da parte delle piante si ridurrà notevolmente ed i fertilizzanti somministrati saranno in eccesso e disponibili per le alghe che prenderanno il sopravvento in pochissimi giorni.

Presenza di alghe verdi filamentose e piante acquatiche che non crescono

Come già ampiamente descritto nel capitolo "I tre fattori chiave per la crescita delle piante: Luce - Carbonio - Azoto" la prima azione da compiere è agire sui fattori che principalmente influiscono sulla crescita delle piante. 

Luce, Carbonio ed Azoto però non sono sufficienti per garantire uno sviluppo vigoroso ed in salute delle piante acquatiche, ma occorrono anche tutti i micro-elementi e Potassio che devono essere presenti in equilibrio con i 3 fattori chiave. Interventi: nella maggior parte degli acquari dove c'è presenza di alghe verdi e le piante sono in stasi vegetativa, è sufficiente fare leva soltanto su uno dei 3 fattori chiave per assistere immediatamente ad una loro "ripartenza". 

Prima di modificare qualsiasi parametro bisogna intervenire sulla CO2 aumentandola sensibilmente (portandola subito ad almeno 15-20ppm) come già descritto nello stesso capitolo e lasciare tutto invariato per almeno 5-7gg. In questa nuova situazione dove il Carbonio è nuovamente disponibile alle piante, le aspettative di crescita aumentano notevolmente e le piante iniziano ad assorbire tutti i nutrienti che sono in colonna sottraendoli alle alghe. 

Da considerare che la maggior parte delle piante acquatiche quando necessitano di nutrienti, sia micro che macro-elementi, adottano vari sistemi di captazione degli elementi sia per via fogliare che radicale e riescono ad ottenerli anche attraverso substrati che apparentemente sembrano sterili. In realtà fra le radici ed il substrato si generano delle reazioni chimico-fisiche che determinano una nuova disponibilità degli elementi accumulati nel tempo e che fino a quel momento erano presenti in una forma non disponibile. 

Così l'innalzamento della CO2 che apparentemente sembra essere una semplice operazione, genera notevoli benefici fin da subito per quanto sopra descritto ma anche perchè abbassando di conseguenza il pH dell'acqua rende disponibili molti elementi "dormienti" favorendo l'efficacia dei chelanti (ove presenti). Una volta che si assiste ad una timida ripresa vegetativa (si capisce dalla produzione di germogli apicali) le alghe mostreranno velocemente un arresto di crescita poichè le piante stanno assorbendo tutto ciò che è disponibile lasciando l'acquario povero di nutrienti. 

E' proprio in questa fase, dove è chiaro il segnale delle alghe in regressione, che bisogna assecondare le aspettative delle piante garantendo la presenza costante di tutte le condizioni che favoriscono questa ripresa senza permettere l'accumulo di nutrienti in vasca. La crescita delle piante ottenuta attraverso questo intervento, limita molto lo sviluppo delle alghe ma necessita però anche di una giusta concentrazione di microelementi e Potassio per permettere una crescita sana senza distorsioni fogliari/apicali. 

Di conseguenza, nel caso fosse stata ridotta la fertilizzazione in generale, va ripresa regolarmente con giusti dosaggi in modo da riportare lentamente tutto il sistema in equilibrio. 

L'introduzione di Ferro in questa fase va evitato fino alla scomparsa delle alghe e le piante vanno portate quasi in clorosi ferrica per poi riprendere i dosaggi in una fase successiva. Meglio garantire il Fe per via radicale attraverso l'utilizzo di Tabs, Bottom, Stick, etc., inseriti direttamente nel substrato che non rilasciano l'elemento in colonna in favore delle alghe.

Per quanto riguarda l'Azoto, va somministrato in ridotte quantità di pari passo alla crescita delle piante e mai quando mostrano un arresto della crescita. Il dosaggio ideale varia molto da fertilizzante a fertilizzante ma per avere un'idea molto approssimativa solitamente si riparte con 1/4 della dose normale riportata in etichetta, controllando ogni giorno lo sviluppo delle piante (vedi capitolo "I tre fattori chiave per la crescita delle piante: Luce - Carbonio - Azoto"). 

TUTTO L'ARTICOLO IN OGNI SUA PARTE E' DI PROPRIETA' ESCLUSIVA DI MASSIMO IANNELLA, TUTTI I DIRITTI RISERVATI - QUALSIASI USO PARZIALE O TOTALE DOVRA' ESSERE AUTORIZZATO

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