Alghe verdi in acquario - PARTE 1

Come eliminare le Alghe Verdi Filamentose in acquario dolce tropicale. A cura di Massimo Iannella

Il problema delle alghe verdi in acquario dolce

Premessa dell'Autore -  Massimo Iannella

Questo articolo raccoglie tutte le esperienze maturate in oltre 10 anni di coltivazione di circa 500 specie di piante acquatiche osservate sia nella forma emersa (in ambiente protetto - serra tropicale) che nella forma sommersa. Le piante per acquario sono state gestite direttamente in più di 20 acquari "test" per osservarne la loro crescita e lo sviluppo di forme e colori in diverse condizioni ambientali. 

La finalità del progetto è fornire all'appassionato tutte le informazioni riguardo la lotta e la conoscenza delle alghe verdi filamentose. Nella maggior parte degli articoli presenti sul web o nei testi dedicati all'acquario invece, si trovano come guide che forniscono soltanto indicazioni generiche. 

Nei capitoli successivi si troveranno invece numerose descrizioni e consigli che riguardano maggiormente l'acquario di piante densamente piantumato (Acquario Hi-tech, Plantacquario, etc.). L'articolo è utile anche per situazioni differenti in cui l'appassionato coltivatore di tutti i livelli può trovarsi ad affrontare nel corso della gestione in un periodo medio-lungo. 

La maggior parte delle indicazioni fornite non devono essere considerate esclusivamente come una soluzione definitiva al problema alghe filamentose in acquario. E' importante invece assumere queste informazioni in modo da rendere più chiari dei concetti di base e limitare così le numerose variabili che entrano in gioco. Diventa importante affrontare così il problema in un ambito maggiormente circoscritto e sicuramente più risolutivo a lungo termine. La linea proposta è quella di far comprendere le cause, concentrandosi su queste in maniera attenta e consapevole. Inutile perdere tempo a contenere soltanto gli effetti quando ormai i danni sono già visibili.

Specie: Oedogonium spp.

Caratteri identificativi: alghe verdi fotosintetiche caratterizzate generalmente da filamenti sottili di lunghezza variabile da pochi millimetri ad oltre 20cm. Raggruppano centinaia di specie di difficile identificazione. 

Vivono in tutte le condizioni ambientali dove crescono le piante sopportando ampi range di pH/KH/GH, temperature (soprattutto alte). Sopportano concentrazioni variabili di elementi nutritivi sia come micro-elementi (in particolare Ferro-Fe) che come macro-elementi. 

Sono organismi primordiali in grado di riprodursi per via sessuata ed asessuata. Colonizzano gli ambienti in maniera rapida entrando così in forte competizione con le piante superiori. 

Le specie che interessano i nostri acquari sono principalmente di tue tipologie. La prima, più frequente, conosciuta come "alga verde filamentosa" produce dei filamenti molto lunghi (oltre 20cm) che crescono velocemente anche a distanza di poche ore e si staccano con facilità avvolgendoli con un bastoncino. La seconda tipologia, più coriacea e resistente, è conosciuta tra gli appassionati come "alga a pelliccia" che colonizza in particolare i margini delle foglie e non si stacca in nessun modo.

Grado difficoltà lotta: medio/facile adottando metodi diretti ed indiretti compresi prodotti antialghe che per il genere Oedogonium risultano molto efficaci e risolutivi.

Cause: scarsa CO2 <15-20ppm, fertilizzazione non bilanciata, livelli di NO3 e PO4 bassi. Illuminazione intensa o insufficiente, utilizzo di eccessiva quantità di substrati organici fertilizzati. Tutti i fattori che non permettono una buona crescita delle piante. 

Questo tipo di alga si sviluppa facilmente anche in acqua stagnante, poco ossigenata dove c'è uno scarso movimento. Cresce anche in acquari appena allestiti dove la filtrazione meccanica e soprattutto quella biologica non è ancora sufficiente e dove la presenza di piante a crescita rapida è esigua. Anche le temperature più elevate (>26°C) favoriscono lo sviluppo delle alghe verdi filamentose. 

Concentrazioni alte di Ferro (>0,2ppm) e soprattutto uno sbilanciamento della fertilizzazione che non permette la crescita di "massa" delle piante dovuta principalmente alla carenza/sproporzione di elementi nutritivi. Azoto-Fosforo-Potassio (NPK), determinano con certezza lo sviluppo massiccio di queste alghe verdi in acquario. La somministrazione esagerata di mangime per pesci/invertebrati stimola la formazione di queste alghe verdi filamentose. Soprattutto l'eccesso di alimenti per pesci e sovraffollamento determinano la formazione delle cosiddette alghe a pelliccia che aderiscono saldamente alle foglie e sugli arredi senza staccarsi in nessun modo. 


Contaminazione attraverso piante o diversi veicoli di trasmissione. Le alghe verdi in acquario NON si diffondono in altri acquari come accade per i cianobatteri. In un acquario stabile dove non ci sono alghe ed in cui le piante crescono in salute, anche introducendo alghe attraverso piante contaminate, non si assiste alla loro diffusione in vasca. 

Questo accade perchè le alghe introdotte non trovano le giuste condizioni di crescita ed "affrontano" immediatamente una intensa competizione da parte delle piante. Le piante quando sono in ottima salute in un sistema in perfetto equilibrio, le priva di nutrienti/fattori di crescita fondamentali.

"Nel tempo, sia per puro caso attraverso le innumerevoli specie reperite in tutto il mondo e sia per fare degli appositi test, ho inserito appositamente alghe verdi in acquario. In tutte le prove effettuate non ho avuto mai  avuto un'infestazione di alghe ma nella maggior parte delle volte, in pochi giorni, sono completamente morte. Sono rimaste anche in stasi vegetativa per lungo tempo fino a scomparire. Diverso invece è il caso in cui l'acquario ospite presenta già dei problemi di gestione e le piante sono esigue o crescono male."

In questi acquari sicuramente le alghe sono già presenti e crescono molto bene, quindi è errato imputare il loro sviluppo ad una probabile contaminazione da piante appena introdotte. C'è sempre da ricordare che nei nostri acquari le spore di moltissime specie di alghe sono già presenti in acqua perchè si introducono facilmente attraverso l'utilizzo di forbici, pinzette o simili, l'acqua dei cambi, la polvere ed i substrati utilizzati (che non sono sterili) o addirittura con un semplice soffio sul pelo dell'acqua da parte dell'appassionato. Le spore presenti restano "latenti" per tanto tempo ed attendono solo il momento favorevole per svilupparsi.”

Acquari di nuovo allestimento: in acquari appena allestiti, in particolar modo in quelli dove si utilizzano fondi fertilizzati (allofani, organici, etc.), lo sviluppo di alghe verdi filamentose è frequente. In questo caso, prima di intervenire con metodi più mirati, si adoperano accorgimenti di carattere generale quali l'attesa della maturazione del filtro (almeno 30gg), cambi d'acqua frequenti ma non troppo corposi (max 30%), asportazione delle alghe manualmente, ossigenazione dell'acqua, introduzione costante di batteri, mantenimento dei valori di KH/GH stabili il più possibile e conducibilità di 200ppm al massimo. 

In acquari di nuovo allestimento non è possibile inserire specie animali antagoniste delle alghe verdi in acquario in quanto i valori dell'acqua non sono stabili e gli alti livelli di NO2 (Nitriti) possono ucciderli. E' fortemente consigliato introdurre fin da subito molte Piante a crescita rapida Antialghe che eliminano velocemente dalla colonna elementi nutritivi a disposizione delle alghe; la copertura vegetale in questi acquari allestiti con substrati organici fertilizzati deve essere di almeno il 60-70% del volume netto (volume dell'acqua totale meno il volume stimato del substrato ed arredi). 

Le piante acquatiche più utili per contrastare le alghe verdi in acquario sono specie come Egeria densa, Rotala rotundifolia (Green, Coin, Colorata, H'Ra Gia Lai, Orange Juice, Yao Yai, etc.), Vallisneria, Hygrophila corymbosa, Hygrophila polysperma, Hydrocotyle leucocephala, Hydrocotyle tripartita, Limnophila sessiliflora, Limnophila heterophylla, Limnophila aquatica, Cabomba aquatica, Ceratophyllum demersum, Ceratoperis cornuta, Ceratopteris thalictroides, Heteranthera zosterifolia, Ludwigia 'Rubin', Ludwigia palustris 'Red' 'Green', Shinnersia rivularis, Micranthemum glomeratum, Micranthemum umbrosum, Micranthemum tweedei (ex MonteCarlo) oltre a specie galleggianti molto utili come Salvinia natans, Ceratopteris pteridoides, Limnobium laevigatum, Ricciocarpos natans, Phyllantus fluitans, etc.. 

Si possono inserire anche specie a crescita lenta che non necessitano di molte cure come ad es. Anubias, Cryptocoryne, Bucephalandra, Microsorum, Bolbitis, etc., ma a patto di avere anche una buona copertura delle piante a crescita rapida sopradescritte. Si può allestire un acquario con un layout complesso e fondo organico fertilizzato utilizzando piante particolari a crescita lenta, ma per limitare un'eventuale formazione di alghe verdi in acquario in start-up, si inseriscono mazzetti di specie vegetali a rapida crescita che successivamente si toglieranno. 

Per limitare lo sviluppo incontrollato delle alghe verdi in acquario è necessario ridurre anche la quantità di substrato organico fertilizzato o fertilizzante da fondo attenendosi scrupolosamente alle indicazioni delle Aziende produttrici. Infatti uno degli errori più comuni è quello di allestire un acquario con poche piante concentrandosi invece su layout complessi dove per creare dislivelli, montagnole, rialzi, etc., si utilizza una gran quantità di substrato organico. 

Questa riserva di nutrienti sarà utile in futuro ma nella fase iniziale comporta anche un grande rilascio di micro e macro-elementi con conseguente crescita algale molto invasiva. Per ovviare a questo problema, ma avere la possibilità di realizzare un layout particolare, è meglio riempire i grandi dislivelli utilizzando materiale inerte (non quarzifero) come Lapillo (opportunamente lavato) o Pomice coprendoli poi con un strato di 5cm circa di substrato scelto.

I tre fattori chiave per la crescita delle piante: Luce - Carbonio - Azoto

Luce: le piante sono esseri viventi fotosintetici che sintetizzano elementi complessi (zuccheri) partendo da quelli molto semplici. Sembra banale parlare di fotosintesi ma la luce dei nostri acquari riveste un ruolo cardine per la crescita delle piante e, di conseguenza, per la formazione indesiderata di alghe verdi. 

Queste alghe verdi in acquario , antagoniste delle piante, riescono ad adattarsi molto velocemente ai cambiamenti di parametri di base come temperatura, disponibilità di elementi nutritivi, presenza di CO2, etc., ma hanno serie difficoltà nel captare diverse lunghezze d'onda elettromagnetica quando varia in lassi di tempo brevi. A differenza delle piante superiori, le alghe che ci interessano, non posseggono un'ampia gamma di pigmenti fotosintetici (Clorofilla A e B, Carotenoidi ed Antociani) e hanno grandi difficoltà nell'adattarsi in una condizione troppo variabile. 

E' per questi motivi che molti appassionati a volte hanno sconfitto un'importante invasione algale semplicemente cambiando tipo di illuminazione come ad es. passando da neon T5 a LED o viceversa, situazione in cui le alghe diventano di un verde tenue e in pochi giorni completamente bianche/gialle, segno che la clorofilla è totalmente ossidata e danneggiata. Ovviamente in questi casi è sempre necessario comprendere la causa che ha determinato la formazione delle alghe presenti in acquario e concentrarsi meno sull'effetto. 

Le piante invece, sotto una condizione di luce variabile, rispondono in maniera diversa ed in brevissimo tempo cambiando forma o colore ma crescendo con ritmi regolari senza subire particolari danni. Allo stesso modo però hanno bisogno della giusta illuminazione (60-80lm/lt) per non soccombere ad una situazione in cui la luce non è adeguata (20-40lm/lt) alla crescita e sussiste un notevole squilibrio verso gli altri due fattori chiave quali il Carbonio e l'Azoto. In questa circostanza le piante arrestano o rallentano di molto la crescita e quindi di conseguenza l'assorbimento degli altri elementi, le alghe prendono velocemente il sopravvento perchè hanno a disposizione maggiori quantità di nutrienti.

 

Carbonio: principalmente disponibile attraverso Anidride Carbonica erogata con appositi impianti (necessariamente attraverso bombola e diffusore), è un altro fattore limitante per la crescita delle piante che ne riduce fortemente lo sviluppo. 

E' impensabile gestire un plantacquario senza erogazione di CO2 in fase luminosa e su questo argomento, seppur si ascoltano ancora pareri discordanti, non è necessario fare ulteriore chiarezza. NON si può sostituire la somministrazione di Carbonio in aquario con bombola e diffusore attraverso impianti a "Gel", pasticche o liquidi miracolosi (vedi ad es. Glutaraldeide/Carbonio liquido), etc.. 

La concentrazione ottimale di CO2 in acquario è di 15-20ppm, ma per vasche particolarmente esigenti anche di più. Purtroppo la concentrazione della CO2 tramite tabella non è sempre reale (in caso di presenza di acidi in vasca il risultato è impreciso), è necessario altresì fare una valutazione visiva considerando anche le bolle/sec. (almeno 1/sec), pearling delle piante e buona diffusione delle bollicine attraverso il posizionamento del diffusore CO2 sotto l'uscita del filtro o meglio di una pompa di movimento. 

Quando di solito il pearling delle piante è notevole vuol dire che fattori come luce/CO2 sono buoni (da non confondere il pearling che si assiste al cambio d'acqua, questo non è rilevante, si parla di tale fenomeno quando è evidente dopo circa 5-6 ore di fase luminosa). In definitiva quando in un acquario si eroga poca CO2 la disponibilità di Carbonio diventa limitata, le piante si fermano e, seppur soddisfatte dall'intensità e tipologia di illuminazione presente e nutrienti disponibili, le alghe iniziano a proliferare incontrollate.

L'Azoto invece determina l'aumento vero e proprio della massa vegetale e valori di NO3 (Nitrato) sotto 10ppm sono pressoché ininfluenti per la crescita della maggior parte delle piante coltivate in acquario. Concentrazioni intorno a 20ppm invece sono ideali per uno sviluppo rigoglioso delle piante a patto che le condizioni sopradescritte di Luce e Carbonio siano soddisfatte. 

E' necessario fare molta attenzione nell'utilizzo di fertilizzanti dove l'Azoto si trova in vari forme, in particolare quando è presente anche come Ammonio, che sicuramente le piante gradiscono di più, ma che allo stesso modo diventa un forte stimolante per la formazione di alghe verdi filamentose. 

Si può introdurre Ammonio (NH4 max 2ppm) solo in condizioni di acquario molto stabile e con presenza massiccia di piante acquatiche dove l'allestimento è stato realizzato con un substrato organico. In tutti i casi in cui la concentrazione di NO3 è inferiorie ai 10ppm e le condizioni di Luce e CO2 sono ottimali (luce 60-80lm/lt - CO2 20ppm circa), si assiste molto probabilmente alla formazione iniziale di alghe verdi filamentose soprattutto quando si somministrano fertilizzanti con microelementi contenenti Ferro o, peggio ancora, Ferro singolarmente.

Il bilanciamento dei tre fattori chiave sopra descritti è fondamentale per limitare lo sviluppo delle alghe verdi filamentose attraverso una crescita delle piante acquatiche sana e rigogliosa. La Luce, il Carbonio e l'Azoto rispettano tassativamente la legge del minimo (Legge di Liebig) e quando soltanto uno di questi 3 elementi è presente in acquario con valori sotto soglia (come descritto sopra), si assiste alla formazione di alghe verdi.

Continua... PARTE 2


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